[…] Nel Medioevo c’è stato un grande musulmano, emulo di Aristotele e di Averroè, che ha cercato di tracciare i limiti della fede per liberare il pensiero. Ma più tardi i musulmani non hanno creduto di dover raccogliere il messaggio di quel grande, il maggiore che abbiano avuto, contro il pensiero teologico. Sulle nozioni di tolleranza e di libertà gli scontri non sono mai cessati, fino all’epoca dei Lumi, quando Voltaire ha posto i principi di una civiltà scrivendo: “Non sono affatto d’accordo con ciò che dite, ma mi batterò fino alla morte perché nessuno vi impedisca di dirlo”. Era questa l’idea: potevano esistere più verità, e si doveva essere liberi di sceglierne una. In altri termini, le caricature del giornale danese possono essere condannate in nome dell’arte e della sensibilità; ma non si possono vietare in nome dei principi di una civiltà.
L’articolo di Jean Daniel è stato pubblicato sul numero odierno di Repubblica