All’incontro avvenuto oggi sabato 4 febbraio 2006 presso la sede del Quartiere 4, Villa Vogel, fra l’UAAR ed alcuni rappresentanti eletti al Consiglio Comunale di Firenze per discutere sull’apertura di un “tavolo laico”, sono stati esaminati alcuni temi di interesse per la parte della cittadinanza che non fruisce dei benefici, dei servizi e dei privilegi concessi a chi si riconosce nella confessione cattolica. Si è discusso, sulla base di un promemoria inviato per tempo a tutti i consiglieri, di come un cittadino possa laicamente nascere, andare a scuola, sposarsi, convivere e morire tutelato da una legislazione disconosciuta, inapplicata, non promozionata o carente. All’invito hanno risposto positivamente, direttamente o attraverso loro incaricati, solo consiglieri della sinistra anche in rappresentanza del coordinamento di Orgoglio Laico. Purtroppo si è sentita la mancanza della voce di una destra laica, quasi a dimenticare che l’Italia aconfessionale non è tanto figlia di Garibaldi, che anzi con un «obbedisco» fece un passo indietro, quanto di un fervido cristiano come Mazzini, di un liberale conservatore come Cavour e di un re. È preoccupante che nell’ambito culturale e politico che per primo si è battuto per «una libera Chiesa in un libero Stato» nessun consigliere comunale oggi abbia avuto la necessità di far sentire la propria voce su temi di predominante interesse civico.Rimane difficile pensare che la laicità, che non è la prerogativa di una sola parte politica, nella destra moderna non abbia più casa. O forse è solo la conferma che ormai nessuna voce è più “libera” ? L’UAAR comunque continuerà – come “difensore laico” – a raccogliere come ha fatto fino ad oggi attraverso il suo sito www.uaar.it le istanze dei cittadini che non vedono tutelata la laicità dalle istituzioni e prossimamente chiederà di essere ascoltata dai singoli gruppi consiliari per istituire un “tavolo laico” dove discutere le esigenze emerse.
Marco Accorti per il circolo UAAR di Firenze