Intervista a Pera

-Presidente Pera, siamo di nuovo allo scontro di civiltà. Sono bastate poche vignette, stavolta, a riaprire la ferita tra Islam e Occidente?
“Partiamo da una premessa. La satira si presta a conflitti del genere, perché per definizione lavora sempre al confine tra il commento pungente e mordace e il reato. Ma nel caso delle vignette pubblicate dal giornale danese mi pare che il caso sia un po’ diverso”.
-Diverso in che senso?
“La polemica sulle vignette ci propone un dilemma: nella dialettica tra le civiltà valgono le regole della reciprocità e del mutuo riconoscimento, oppure quelle dell’asimmetria e della disuguaglianza? Questo è il cuore del problema. Perché se prevale la reciprocità, allora lo stesso “scandalo” sollevato oggi dall’Islam deve nascere ogni volta che si offendono il cristianesimo o il giudaismo, e invece osservo amaramente che quando si prendono a bersaglio con vignette, articoli o sketch televisivi Gesù, il Papa, Mosè o i rabbini o non ci sono reazioni, o sono molto flebili”.
L’intervista completa su Repubblica.it

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