Ricerca sui giovani: il 30 per cento non è cattolico

Si è tenuta oggi a Roma presso la Sala Marconi di Radio Vaticana (Piazza Pia 3) la Conferenza Stampa di presentazione della ricerca dell’Istituto IARD su “La religiosità giovanile in Italia. Come i giovani italiani vivono il rapporto con la religione, come la religione influisce sulle scelte e sui comportamenti quotidiani”. La religiosità giovanile in Italia. Sono più di 10 milioni i giovani che dichiarano di aderire alla religione cristiana cattolica. Circa il 70%, dunque, della popolazione giovanile nazionale. Lo afferma la ricerca promossa del Centro di Orientamento Pastorale (COP) e realizzata dall’Istituto IARD, che ha coinvolto, in tutta Italia, un campione di 3.000 giovani tra i 15 e i 34 anni. I dati disaggregati per genere, età e zona di residenza rilevano che si dichiarano cattolici, il 73% delle giovani donne, contro il 66% dei maschi; il 75% dei giovanissimi (15-17enni) e il 72% dei 30-34enni, con valori più bassi tra i 18-20enni (62%). La percentuale più alta di cattolici nelle regioni del Sud (80%), mentre la più bassa si registra in centro Italia (59%). La ricerca mette in luce le differenti modalità di vivere le pratiche e l’appartenenza religiosa: se è vero, ad esempio, che sono i giovanissimi i più assidui frequentatori delle funzioni religiose (il 28% dei 15-17enni dichiara che, nel corso degli ultimi sei mesi rispetto al momento della rilevazione, ha assistito ad una funzione religiosa “tutte le settimane”); è altrettanto vero che la preghiera individuale è consuetudine molto diffusa. Un giovane su cinque “prega tutti i giorni”, uno su tre “prega a volte, senza continuità”, mentre un giovane su quattro dichiara di “non pregare mai”. […]
Fonte: Help Consumatori

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