Domenica prossima Darwin compirebbe 197 anni. E attorno a questa data in Italia torna a fiorire quel festival informale della cultura evoluzionistica chiamato “Darwin Day”. Sotto questa sigla, in una ventina di città italiane, da Roma a Milano, da Bologna a Lecce, da Palermo a Pisa, Trieste, Napoli, Ferrara, si terranno nelle prossime due settimane decine di iniziative attorno al pensiero di Darwin e alla scienza dell’evoluzione. Saranno soprattutto conferenze, ma anche mostre, spettacoli teatrali, film e persino un concorso a premi organizzato dall’Associazione degli insegnanti di scienze naturali (che il 3 maggio prossimo celebrerà il suo Darwin Day in tutte le scuole). […] Quest’anno in Italia sarà soprattutto Roma ad essere protagonista, con una lunghissima serie di iniziative che copriranno due intere settimane. […] Poi viene Milano, con una serie di iniziative promosse da diversi enti con in testa, il Museo civico di storia naturale che ha organizzato tre anni fa il primo Darwin Day. […] Altre decine di iniziative sono state promosse dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) e dalle Librerie Feltrinelli in molte città italiane, le due strutture che in questi anni hanno realizzato gran parte delle centinaia di conferenze in decine di città. «In Italia non c’è un movimento antievoluzionista come negli Stati Uniti. I Darwin Day non debbono essere vissuti come un braccio di ferro con i creazionisti veri o immaginari. Debbono servire per favorire una crescita della ricerca scientifica nel nostro paese», commenta Gilberto Corbellini, storico della medicina dell’Università la Sapienza di Roma e condirettore della rivista Darwin . Celebrazione o divulgazione, è evidente che il movimento italiano delle giornate darwiniane è ormai una enorme realtà culturale. Che non ha ancora trovato un momento politico-istituzionale nel quale iniziare a ragionare sul da farsi, a livello nazionale, in vista del bicentenario. E il 2009 si avvicina.
La versione integrale dell’articolo di Romeo Bassoli è stata pubblicata sul sito del Messaggero