“Quando sento che per descrivere un laico si dice: è uno che vuole l’aborto, l’eutanasia… Uno così si presenta come paladino del futuro, ma in realtà è un becchino. Lo vuole distruggere, il futuro. È il pensiero debole, il dubbio su tutto, il rifiuto di qualsiasi norma morale che l’uomo contiene in sé e gli indica gli orientamenti di fondo. Io dico che una civiltà così ha soltanto il dovere di morire. Anche il diritto, ma soprattutto il dovere: perché non si capisce cosa stia facendo di utile”. […] “La situazione della Chiesa cattolica non è felice” […] “I cattolici, assorbiti nella mentalità comune, non sanno più cosa dire. E questo è gravissimo, perché costringe la gerarchia a intervenire. È strano, ma proprio quelli che hanno continuato a blaterare di promozione del laicato si sono messi in condizione di costringere la gerarchia a intervenire. Perché non hanno più niente da dire. Dove sono i cattolici in politica? Non sanno più cosa fare. Del resto poi… La sinistra? Ma la sinistra ha il rispetto per la vita umana? La destra? Ma la destra ha il rispetto per la socialità? Piuttosto a connotare i cattolici è un lasciar andare. Sull’islam, ci si sveglia, certo, perché sono toccati di persona. Ma sull’aborto, il matrimonio, i cattolici oggi si sentono anzi liberati da apparenti lacci di tipo moralistico. Mozartianamente, è un così fan tutti. A parte pochi casi personali, poche realtà”. […] “La mia convinzione è che non è ancora matura l’epoca per questa ripresa. La nostra società deve ancora avvertire il sapore del marcio che viene in bocca dal tipo di vita che sta conducendo”. […]
L’intervista di Maurizio Crippa a monsignor Maggiolini è stata pubblicata sul Foglio