[…] Una circolare del 31 gennaio (n. 777), che formalmente definisce le norme relative agli anticipi delle scuole d’infanzia e delle scuole primarie, nei fatti esonera i bambini che frequentano le scuole private non paritarie dall’obbligo di sostenere – al termine di ciascun anno scolastico – gli esami di idoneità alla classe successiva «ivi compresi, al termine della scuola primaria, gli esami di idoneità alla prima classe della scuola secondaria di II grado». I cari e vecchi esami di V elementare, per intenderci. Un provvedimento a sorpresa che trasforma le scuole elementari private in scuole paritarie e così facendo le abilita a rilasciare titoli di studio. Quegli stessi titoli la cui erogazione era stata interdetta alle scuole non paritarie – solo il 2 febbraio scorso – in virtù dell’approvvazione delle nuove disposizioni introdotte con l’emendamento al decreto sull’università. Un pasticciaccio brutto di fine legislatura nel quale ci si dimentica persino che la normativa sulle scuole non statali appena varata non è ancora operativa e che il funzionamento delle cosiddette «strutture scolastiche oraganizzate» (leggi private) è ancora regolato dalla legge sulla parità del 2000. Contro la circolare 777, assicura ricorso il segretario nazionale della Flc-Cgil Enrico Panini: «È evidente che in questo modo si cancella un altro elemento di garanzia per i ragazzi che frequentano le private, e le loro famiglie, e viene meno una funzione di controllo della qualità da parte del sistema pubblico. Quanto previsto dalla nota del ministero è la dimostrazione che per le private basta chiedere e la risposta arriva subito». E che si tratti di «una concessione fuori sacco» lo dimostra il fatto che – ancora una volta – è sufficiente una nota per modificare norme contenute in un decreto legislativo. Insomma, dimmi che scuola frequenti e ti dirò chi voti. […]
L’articolo di Iaia Vantaggiato è stato pubblicato sul Manifesto