Gli osservatori della Tiph (Temporary international presence in the city of Hebron) hanno cominciato ad abbandonare il loro quartier generale preso d’assalto e danneggiato gravemente ieri da un centinaio di dimostranti palestinesi, in gran parte studenti, che protestavano contro le caricature di Maometto pubblicate da vari giornali europei. La portavoce Gunhild Forselv, ha comunicato che i sessanta membri del personale della missione (tra cui 17 carabinieri italiani) hanno deciso di lasciare Hebron in previsione di nuovi assalti. Una decisione forse inevitabile, senza dubbio spiacevole in considerazione degli ottimi rapporti che la Tiph ha mantenuto per dieci anni con la popolazione locale. Disarmati (per volere di Israele), con un incarico limitato al pattugliamento e alla registrazione di eventuali abusi ai danni dei civili, in particolare nella zona H2 di Hebron (dove tra 25mila palestinesi vivono circa 500 coloni israeliani), gli osservatori della Tiph (in gran parte scandinavi) hanno svolto un ruolo importante a protezione di tante famiglie arabe soggette alle intimidazioni quotidiane dei coloni.[…] Il fair-play tra Al Fatah e il movimento islamico dei giorni scorsi sta svanendo. Ieri il leader di Hamas Khaled Mashaal ha ammonito il presidente palestinese Abu Mazen a non assumere iniziative rilevanti senza averlo consultato in anticipo. Ha anche ribadito che la sua formazione non riconoscerà Israele anche se, a certe condizioni, potrebbe negoziare con lo Stato ebraico. […]
Articolo pubblicato su Il Manifesto