Circa la metà della popolazione europea non professa alcuna religione, eppure negli anni scorsi si sono succedute sconsolanti diatribe sulla necessità che figurasse il richiamo alle radici cristiane sul testo della Costituzione europea. Le parole quindi hanno peso e misura, realizzano conseguenze concrete; e dal riconoscimento costituzionale di un’Europa cristiana, potrebbe nascere una situazione quantomeno ambigua: cioè che l’approvazione di una norma in frizione con le aspettative di una chiesa, e potrebbe essere solo quella cattolica, sarebbe una violazione della Costituzione europea, con tutte le plausibili conseguenze. Dare vero significato alle parole, o alla loro omissione, è un gesto mentale di cui non si sente quasi più il bisogno, le parole garriscono al ritmo della fretta quotidiana, se ne afferra un senso ingessato di consuetudini che sempre qualcuno ha preventivamente stabilito. La “libertà di religione” di cui si parla, ad esempio, ci sembra esaustiva di tutte le libertà possibili in ambito morale; passa inosservato che venga invece esclusa la “libertà di non-religione”. Eludere questo avverbio che identifica e rafforza un opposto: anche questo è un gesto che ha peso e misura, perché decreta l’accettazione, consapevole o meno, che i diritti morali dei non credenti non abbiano pari dignità nel mare magno degli atteggiamenti di tendenza, che raramente sono di coerenza quanto invece quasi sempre di conformismo alla prassi del potere cattolico. Così, dai preti chiamati a benedire opere pubbliche alle non-stop televisive che divorano l’emotività della gente con i funerali del papa, la libertà di non-religione e la pari dignità morale degli atei, viene ingoiata da un’arroganza culturale fagocitante. La laicità rimane un concetto vuoto come un gesso tolto, una parola tra le tante di cui vedere solo la piega apparente. L’anniversario della nascita di Charles Darwin il 12 febbraio è l’occasione per interessarsi alle diverse associazioni europee impegnate a dare alla libertà di non-religione un significato più impegnativo. […] Con “Uaar” (Unione atei e agnostici razionalisti) è approdata anche in Italia la commemorazione che in Inghilterra celebra già da tempo il Darwin day, con incontri e dibattiti realizzati in molte città italiane presso le librerie Feltrinelli (info: www. uaar. it). L’ateo è la sua pubblicazione bimestrale, occasione di incontro delle idee e di raccordo tra i soci. […]
Il testo integrale dell’articolo di Valeria Magnani è stato pubblicato su Liberazione