I monologhi di Hitler adottati come testo scolastico. È quello che accade in un liceo romano, il Lucrezio Caro, nei pressi del quartiere “bene” della città, i Parioli. La professoressa di storia e filosofia della classe V f, Angela Pellicciari, per approfondire lo studio delle dittature del Novecento, ha indicato ai suoi studenti la via delle “fonti dirette”: dai discorsi di Mussolini al Manifesto di Karl Marx. […] Ma quando per affrontare il nazismo ha chiesto ai ragazzi l’acquisto di un libro scritto di pugno da Hitler, “Le conversazioni segrete” (che raccoglie i monologhi privati del Fürer con i suoi ospiti nel quartier generale di Rastenberg e poi in quello di Vynica, dal ‘41 al’44) pubblicato dall’editore nero Franco Freda (imputato per la bomba stragista del ‘69 a piazza Fontana, a Milano), s’è levata la reazione sdegnata non solo dei liceali ma anche di un folto gruppo di genitori, che ha denunciato le iniziative della docente al preside Riccardo Orlanducci e al ministero. Nella loro lettera i genitori, tra l’altro, sottolineano: “La professoressa Pellicciari è la stessa che all’inizio dell’anno ha fatto il censimento per alzata di mano tra chi crede in Dio e chi no, che con lo stesso metodo ha censito gli esonerati dall’ora di religione e che ha cambiato i libri di testo per insegnare, con un suo libro, “L’altro Risorgimento”, in chiave di revisionismo storico”. Ma la denuncia delle famiglie non si ferma qui. Dopo aver ricordato che il libro scritto da Adolf Hitler contiene anche una inquietante prefazione di Franco Freda (una frase per tutte: “Dinanzi alle parole e ai detti memorabili dei Capi e dei Maestri i semplici devoti devono stare in raccoglimento e osservare il silenzio”) i genitori fanno presente che “ai ragazzi è stata negata la possibilità di consultare altri testi e di invitare in classe, per una lezione di “bilanciamento” Piero Terracina (ex deportato di Auschwitz), proposta fatta da un gruppo di studenti che due anni fa il sindaco Walter Veltroni, proprio assieme a Terracina, aveva accompagnato in visita al campo di sterminio”. Cercare, ieri, di avere qualche spiegazione dal preside è stato inutile: ha opposto un deciso rifiuto. È stato possibile, invece, parlare con la professoressa messa sotto accusa, Angela Pellicciari, una studiosa laureata alla Pontificia Università Gregoriana in storia ecclesiastica e collaboratrice di La Padania (uno dei suoi scritti: “Islam e cristiani, destini inconciliabili”), il Foglio e Liberal. Raggiunta per telefono la sua reazione è stata furente: “Sono calunnie, da parte di persone che non sanno quel che dicono. Sfido chiunque a trovare una teoria filo-nazista nei miei testi. Io insegno ad andare alle fonti dirette e a maneggiare i documenti. Per studiare l’orrore dei totalitarismi del Novecento ho diviso la classe in tre gruppi di studio: comunismo, fascismo e nazismo. Ho invitato anche alla lettura del Manifesto di Marx e del Concordato di Mussolini e Rocco. […] L’ultima volta che abbiamo discusso, l’argomento era Mussolini: per lei fu eletto con il volere del popolo”. E un altro: “Ha un modo singolare di insegnare la storia: per lei sono tutti massoni che hanno tramato contro la Chiesa”. Sulle mura del liceo Caro, intanto, sono apparsi simboli di estrema destra e slogan come: “Mai più antifascismo” e “Fascismo è libertà”.
L’articolo è apparso sul sito di Repubblica