Il libro sarà «presto tolto dalle mani degli studenti». Non è un volume qualsiasi quello che in un liceo dei Parioli ha scatenato polemiche e accuse di «negazionismo». Anche il sindaco Veltroni ha espresso «dolore» perché gli studenti del liceo avevano anche chiesto di invitare in classe un sopravvissuto della Shoah e si erano sentiti rispondere in modo sintetico, «no». Il rifiuto era arrivato dopo la distribuzione in classe di quel testo: le «Conversazioni segrete» di Hitler raccolte da Bormann, con prefazione di Franco Freda, quindici anni di condanna per associazione sovversiva e bombe sui treni. Non un libro qualsiasi. E così, ieri, il preside Riccardo Orlanducci ha deciso: «Il libro sarà ritirato e venerdì Piero Terracina, sopravvissuto allo sterminio, incontrerà i ragazzi». Accusata da un gruppo di genitori di «insegnamento ideologico», attesa da un’ispezione del ministero, la professoressa di storia e filosofia, Angela Pellicciari, si è difesa parlando di una «montatura». […] Quell’insegnante, dicono gli studenti, il primo giorno di scuola ha chiesto ai cattolici di alzare la mano e ha censito nello stesso modo gli iscritti all’ora di religione. La professoressa ha spiegato di aver «chiesto ai ragazzi di seguire religione perché l’insegnante è docente di filosofia. E mi sono informata su chi fosse cattolico e chi ateo perché dovevo assegnare le parti in una specie di sceneggiata improvvisata». Non ha accettato di far parlare un sopravvissuto alla Shoah perché mira «a far sviluppare difese intellettuali, non emotive». […]
Il testo integrale dell’articolo di Alessandro Capponi è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera