Buon compleanno Darwin, noi ti festeggiamo

C’è da festeggiare anche quest’anno. Si deve festeggiare per esempio un’altra vittoria in America, dove Darwin – che domani compie 197 anni – ha da poco vinto l’ennesima causa intentatagli dai creazionisti in quel di Dover, nello stato del Massachusetts. Volevano un adesivo sui libri scolastici: un’avvertenza che invitava a considerare l’evoluzione darwiniana un’ipotesi, da mettere a confronto con altre ipotesi. Un processo che voleva dimostrare che Darwin e gli evoluzionisti sono solo quaquaraquà che fanno tanto rumore ma sono incapaci di resistere all’onere della prova. Invece, Darwin & co. si sono dimostrati, per continuare la tassonomia di Sciascia, uomini. Il darwinismo si è continuamente accresciuto, espanso, rafforzato nelle avversità, e ancora una volta un giudice ha rigettato le istanze creazioniste (pudicamente mascherate sotto il nome di disegno intelligente). Le avversità però invece di diminuire aumentano in questi tempi grami e oscuri, con fanatismi religiosi alla riscossa e religioni usate a pretesto per fanatismi politici. È proprio a questi ultimi che Darwin fa paura: a quel misto di religione e politica che vede nella sopraffazione, nella guerra permanente, la sua unica possibilità di sopravvivenza. È per questo che in Italia si levano ogni tanto voci petulanti che vogliono mettere in discussione la sana materialità darwiniana fatta di storia, caso e tempi lunghi. La ministra Moratti e i suoi saggi, che hanno voluto eliminare l’insegnamento dell’evoluzione dalle scuole medie. Ma prima ancora (sempre parlando già del terzo millennio), è stata Azione Giovani a organizzare una ridicola “settimana antievoluzionista” nel 2003, con il patrocinio dell’ex-deputato Pietro Cerullo, il cui nome nelle ricerche su internet è associato alla strage di Piazza Fontana. […]
Il testo integrale dell’articolo di Mauro Capocci è stato pubblicato sul sito di Liberazione
Mauro Capocci è stato oggi gradito relatore al Darwin Day UAAR – Feltrinelli di Roma

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