Flemming Rose, responsabile cultura del Jyllands-Posten, colui che commissionò le vignette reputate blasfeme dal mondo islamico (e attualmente in ferie a tempo indeterminato), ha scritto un articolo in cui difende le proprie scelte. «Non possiamo scusarci per il diritto di pubblicare del materiale, anche offensivo: se un credente esige che io da non credente osservi i suoi tabù nella sfera pubblica, egli non chiede il mio rispetto, ma la mia sottomissione. E ciò è incompatibile con una democrazia secolare.»
Il testo integrale (in inglese) dell’articolo di Flemming Rose è stato pubblicato sul sito del China Post