È morto la notte fra lunedì e martedì monsignor Paul Marcinkus, l’arcivescovo americano legato allo scandalo del crack del Banco Ambrosiano. La morte del “banchiere di Dio” è stata confermata all’agenzia di stampa Ansa (che ha diffuso la notizia ) dalla diocesi di Phoenix, Arizona, dove Marcinkus risiedeva da tempo. […] La storia e il nome di Marcinkus si legano soprattutto al più grande scandalo finanziario del Vaticano e alla morte del banchiere milanese Roberto Calvi il cui corpo fu trovato la mattina del 18 giugno 1982 impiccato a una impalcatura sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra dopo il crack dell’Ambrosiano. […] La gestione di Calvi lascia alla banca vaticana un buco di 1,4 miliardi di dollari e un altro buco di 250 milioni nelle casse dell’Istituto delle Opere Religiose, presieduto da Marcinkus. Dopo la morte di Calvi Marcinkus viene travolto dallo scandalo e lascia il Vaticano per ritirarsi in Arizona. Nell’inchiesta sul Banco Ambrosiano vengono alla luce movimenti di denaro “occulti” tra la banca milanese, lo Ior, l’istituto di credito del Vaticano, diversi partiti politici, e la loggia massonica P2. Nel febbraio 1987 il giudice istruttore del tribunale di Milano, Renato Bricchetti aveva emesso mandato di cattura contro Paul Marcinkus, Luigi Mennini e Pellegrino de Strobel, i vertici dello Ior, individuando gravi responsabilità della Banca Vaticana nel crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Ma cinque mesi dopo, una sentenza della Cassazione non convalida il mandato di cattura in base all’art. 11 del Trattato lateranense del 1929, per il quale lo Stato italiano non può esercitare la propria sovranità sugli “enti centralì della Chiesa”, compreso lo Ior. […]
Fonte: l’Unità