La Federazione internazionale giornalisti (Ifj) ha condannato ieri la chiusura del quotidiano russo Gorodskiye Vesti (Città di Volgograd), seguita alla pubblicazione di una vignetta che rappresentava il profeta Maometto e altre figure religiose. In un comunicato diffuso a Bruxelles, Aidan White, segretario generale dell’organizzazione, sottolinea che «in un momento in cui l’indipendenza editoriale ha bisogno di essere difesa, riteniamo che la chiusura di questo quotidiano sia sorprendente». Fonte:IlManifesto.it
Archivi Giornalieri: mercoledì, Febbraio 22, 2006
Il passato coloniale che non passa
I quattro giorni della rivolta di Bengasi ci devono far riflettere sul dialogo tra le culture e sulle relazioni internazionali Nord Sud, quelle italo-libiche in particolare. Le teorie del complotto non convincono. Chi sostiene che questa vicenda è stata organizzata da Gheddafi per ricattare l’Italia, inventa di sana pianta dichiarazioni per sostenere la sua tesi, fomentatrice di odii e scontri. Tirando fino all’estremo quel ragionamento si arriverebbe a concludere che Calderoli sia un agente della Libia. La storia invece è… Leggi tutto »
Australia, premier anti-islam. È bufera
A due mesi dallo scoppio in Australia di violenze anti-arabe e nel clima arroventato dalle polemiche per le vignette satiriche su Maometto, le affermazioni del premier John Howard su una presunta «incompatibilità» di alcuni aspetti della cultura islamica con le tradizioni australiane hanno aggiunto benzina sul fuoco. «C’è un segmento che è completamente opposto al nostro tipo di società, e questo è un problema» ha dichiarato il Primo ministro, secondo quanto riportato dalla Bbc. Un altro punto dolente della cultura… Leggi tutto »
Intervista a Hubert Vedrine
Hubert Vedrine è stato per cinque anni (1997-2002) ministro degli Esteri nel governo di Lionel Jospin. L’abbiamo incontrato a Parigi, alla vigilia del viaggio che lo porterà oggi pomeriggio a Roma a Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata francese, per un dibattito con Massimo D’Alema sulle relazioni transatlantiche. […] -Non sono queste le basi di uno scontro di civiltà? «Non necessariamente. Non ci sarà scontro di civiltà se si darà prova, da una parte e dall’altra, di moderazione e di intelligenza. Credo… Leggi tutto »
Rimossi i crocifissi… alle Olimpiadi
C’è un luogo in Italia, paese in questi giorni al centro di una bufera mediatica sulla libertà di religione, dove il crocifisso viene regolarmente rimosso da un luogo di culto per lasciare il posto a un candelabro ebraico o alle mura spoglie dei valdesi: è il villaggio olimpico degli atleti di Torino 2006. Olimpionici islamici, induisti, buddisti, cristiani protestanti o cattolici, hanno una sola regola da rispettare, spiegano a Reuters i responsabili dell’organizzazione: portare con sé i simboli del proprio… Leggi tutto »
San Quintino, scaduto il verdetto di condanna a morte per Angelo Morales
La condanna a morte di Michael Angelo, che doveva essere giustiziato alle 9 di oggi (ora italiana) nel carcere statale di San Quentin per aver torturato, stuprato e ucciso nel 1981 una ragazza di diciassette anni, Terri Winchell, è stata rinviata a tempo indeterminato per il rifiuto dei due anestesisti di partecipare all’esecuzione. Erano stati gli avvocati di Morales a chiedere la presenza dei due medici, sostenendo che il cocktail farmacologico usato per uccidere in California e altri 35 Stati… Leggi tutto »
Francia, il centrodestra vuole ampliare i Pacs
Le mani sulla Bibbia nei dibattiti in Parlamento, i contratti sventolati come fazzoletti di carta «usa e getta», le richieste provocatorie di unirsi in «patto di solidarietà» con il proprio cane. Tutto passato e anche rapidamente. In sei anni e mezzo la Francia ha assorbito i Pacs nel linguaggio e nel costume. Nessuno scende più in piazza, in pochi gridano allo scandalo, lo stesso presidente Chirac evita di ripetere quella che allora fu la sua definizione: «Inadatto ai bisogni della… Leggi tutto »
UAAR su Linus
La rivista ‘Linus’ ha pubblicato un articolo di Francesca Tarissi dedicato all’ateismo odierno e ai suoi fermenti, dal titolo “Infedeli alla riscossa”. All’interno sono riportate anche alcune dichiarazioni del segretario UAAR Giorgio Villella. Alcuni sostengono si aggirino intorno al 2-3% della popolazione, altri ben al di sopra del 15%. Difficile farne una stima precisa. Gli atei, i non credenti e, più in generale, i laici costituiscono un universo talmente variegato da rendere quasi impossibile definirne i confini. C’è infatti chi… Leggi tutto »