È di Luigi Tosti, il giudice “anticrocifisso”, appena sospeso dal Consiglio superiore della magistratura per la sua crociata contro il simbolo sacro, la sentenza che ha imposto al Viminale di concedere la cittadinanza italiana ad uno straniero non gradito nel nostro Paese. A rivelarlo è la stessa sentenza del Tar del Lazio, la numero 288 del 12 gennaio scorso, che porta la firma del togato di Camerino, noto per le sue battaglie. […] La ragione di fondo che ha motivato il rigetto della cittadinanza, come si legge nella sentenza, «poggia sul contenuto della nota riservata del 29 ottobre 2003 del Dipartimento della pubblica sicurezza. In tale rapporto sono esposti presunti, ulteriori elementi ostativi all’accoglimento dell’istanza oltre a quanto riferito in precedenza». In definitiva, le ragioni del no sono «rappresentate esclusivamente alla partecipazione attiva dello straniero (…) alle iniziative di un’associazione culturale italo-siriana di Milano in seno alla quale avrebbe ricoperto incarichi, nonché “dai buoni rapporti” mantenuti con la legazione siriana a Roma, con le autorità del Paese di origine e con i vertici del partito Baath». Ma per Tosti essere del partito Baath non conta. Fa niente se il partito Baath punta all’unità politica di tutti i paesi arabi, fa niente se negli obiettivi che ci ricorda la storia c’è la tentata unione tra Siria ed Egitto e tra Siria ed Iraq! Poco importa, al giudice Tosti, ma al Viminale invece la cosa interessa, se il partito Baath è salito al potere grazie alla presidenza siriana di Assad e a quella irachena di Saddam Hussein. […]
L’articolo di Simona Morandi, dal titolo “La toga anticrocifisso aiuta gli amici di Saddam”, è stato integralmente pubblicato sul sito della Padania
Il Luigi Tosti del Tar del Lazio è solo un omonimo del Luigi Tosti del tribunale di Camerino.