Oltre 130 persone sono morte in cinque giorni di scontri tra musulmani e cristiani in Nigeria, dove le tensioni religiose ed etniche sono ulteriormente aggravate dall’incertezza sul futuro politico. A Onitsha, grande centro commerciale con popolazione in prevalenza cristiana nello Stato di Anambra (sudest), almeno 85 persone – secondo il gruppo per i diritti umani Organizzazione per le libertà civili (Clo) – sono state uccise in due giorni di disordini. Giovani cristiani hanno fatto scorrerie nelle strade, aggredendo musulmani con coltelli e dando loro fuoco dopo averli cosparsi di benzina, per vendicare il massacro di almeno 46 persone, in maggioranza cristiane, nel nord, a opera di musulmani. “Cadaveri giacevano sparsi in varie zone di Onitsha, Ne abbiamo contati 60 martedì e 25 mercoledi”’, ha detto Emeka Umeh, capo della Clo nello Stato di Anambra. “La maggioranza delle vittime erano Hausa, ma sono stati uccisi anche alcuni Ibo”, ha precisato. […]
Fonte: Swissinfo
L’ultimo censimento svoltosi in Nigeria ha peraltro fatto emergere, come attesta il sito IslamOnLine, un 5% della popolazione che si dichiara atea. Se si pensa che in Europa l’ateismo rinacque 350 anni fa, al termine delle guerre di religione, qualche paragone è forse lecito farlo.