I vincitori morali delle Olimpiadi di Torino sono Palden Gyatso, Gathong Jigme e Sonam Wangdue. Un terzetto di tibetani da podio che sta facendo lo sciopero della fame ad oltranza sotto una tenda, a Torino alla Chiesa di San Pietro in Vincoli, vicino a Porta Palazzo. Palden Gyatso è un lama tibetano di 75 anni che ha trascorso 33 anni nelle carceri cinesi. Lui e i suoi compagni digiunano per protesta contro il genocidio della popolazione tibetana, la repressione delle libertà civili, le violazioni dei diritti umani. Il Tibet è stato occupato dalla Cina comunista nel 1950 con deportazioni, omicidi, esili e la distruzione del patrimonio religioso e artistico tibetano. Uno scempio tale da far apparire la distruzione delle gigantesche statue di Buddha di Bamiyan da parte dei Talebani un gioco per bambini. La Cina ospiterà nel 2008 i prossimi Giochi Olimpici, un evento nato per celebrare la pace e la fratellanza tra i popoli e divenuto oggi merchandising, multinazionali, Coca Cola. La Cina non ha alcun rispetto per i diritti umani, perché celebrarvi i Giochi? Il CIO a chi risponde? La Cina ha intenzione di far partire la fiaccola olimpica proprio dal Tibet, dalla cima dell’Everest. È come se la Germania la facesse partire da Auschwitz. Tra un lancio di curling e l’altro (il curling è il vero simbolo di queste Olimpiadi senza entusiasmo) portate il vostro sostegno a questi tre solitari combattenti della libertà.[…]
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