Nella Nigeria sudorientale – si poteva leggere ieri – un certo numero di cristiani ha dato fuoco a due moschee per vendicarsi delle violenze islamiche dell’ultimo fine settimana. Chiese distrutte, moschee bruciate sono uno scenario che, se anche solo accennato, ci caccerebbe definitivamente in un vicolo cieco. […] Solo di recente, infine, si sono resi conto che da seggi elettorali aperti in fretta su terreni bombardati, senza alcuna sedimentazione non dico di democrazia ma anche solo dei suoi riti, non fiorivano coscienze innamorate dell’Occidente, ma frutti amari di sanguinose storie locali. Hamas per esempio, vale a dire la peggiore delle complicazioni per lo scenario mediorientale. Allora? Allora, una volta che la guerra ha perso per la destra e certa sinistra il suo ruolo di bacchetta magica, si gira in tondo: il terrorismo islamico genera la guerra preventiva che genera il terrorismo islamico; dalle urne escono teocrazie; le teocrazie fanno stato; gli stati usano l’islam come connettivo contro l’occidente; l’occidente cerca radici nel cristianesimo crociato; il cristianesimo crociato fa cose da idioti e attizza guerre sante; le guerre sante esigono guerre preventive in difesa dei sacri valori dell’occidente eccetera.[…] Ci piace questo mondo nuovo di immigrati che arriva da noi e cerca lavoro portandoci in dono lingue, usi, costumi, cucine, profumi, insomma culture; ma non siamo così ciechi da non renderci conto che le tensioni delle aree del mondo più a rischio arrivano, così, fin dentro il nostro condominio e ci costringono a farci i conti. Pur detestando, infine, la politica di Bush, pur essendo incuriositi da modi di vita diversi dal modo di vivere americano, nessuno di noi sogna di diventare suddito di un qualche potente califfato. […] Dobbiamo orientarci a vista tra conflitti crescenti che divampano in un attimo da un capo all’altro del mondo, ma senza una parte, nell’un fronte come nell’altro, con cui fraternizzare, di cui possiamo dire: faremmo come loro. In realtà abbiamo dalla nostra solo tre piccoli punti fermi: non ci siamo mai sognati che la guerra risolvesse problemi; non abbiamo mai creduto che la religione – qualsiasi religione – fosse un’ideologia politico-militare; attribuiamo a tutti gli esseri umani diritti fondamentali inalienabili. Questi tre capisaldi, si spera, ci tuteleranno contro eventuali brutte derive. […]
Fonte:IlManifesto.it