Un nobel e lo scontro di civiltà

Nel mondo contemporaneo la richiesta di multiculturalismo è forte. Il multiculturalismo è invocato a gran voce nella pratica sociale, culturale e politica, soprattutto nell’Europa Occidentale e in America. Questo non sorprende affatto, dato che gli accresciuti contatti e interazioni a livello mondiale, e soprattutto le diffuse migrazioni, hanno posto culture diverse l’una accanto all’altra. L’ampia accettazione del precetto di “amare il prossimo” aveva probabilmente avuto origine dal fatto che i vicini conducevano più o meno lo stesso tipo di vita (“Continuiamo questa conversazione la prossima domenica mattina, quando l’organista fa una pausa”), ma per osservare quel precetto oggi, è necessario riuscire a provare interesse per un prossimo il cui modo di vivere è molto diverso. Che non sia un compito facile è stato mostrato ancora una volta dalla confusione che circonda le recenti vignette danesi sul profeta Maometto e dal furore che hanno creato. La natura globale del mondo contemporaneo, peraltro, non ci concede il lusso di ignorare gli ardui problemi che il multiculturalismo pone. […]
L’articolo completo scritto da Amartya Sen, premio nobel per l’economia nel ‘98, è raggiungibile sul sito del Corriere della Sera

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