Provocatorio, sconvolgente, sgradevole, geniale. Assistere a uno spettacolo di Leo Bassi non lascia mai indifferenti. Le sue esibizioni possono essere fastidiose, taglienti e provocano spesso denunce. Stavolta l’artista italo-svizzero è diventato bersaglio di un gruppo di un gruppo ultracattolico, che ha piazzato un ordigno vicino al suo camerino poco prima dell’inizio dello spettacolo. È accaduto ieri sera verso le 21.30 al teatro Alfil, a Madrid, dove Bassi è in scena con lo spettacolo La Revelación. Duecento persone erano già in platea, e solo il tempestivo intervento degli artificieri ha impedito che l’ordigno esplodesse. Bassi ha detto che l’attentato è stato “contro la libertà in generale” assicurando, dopo lo scampato pericolo, che malgrado le minacce che lo hanno costretto a ricorrere alla protezione di guardaspalle continuerà con la programmazione della “Rivelazione”, in cartellone sino al 12 marzo. Si tratta di un’opera da lui definita “in difesa dell’ateismo”, contro l’oscurantismo delle religioni: Bassi ironizza sul protagonismo che è tornata ad avere la fede nell’attuale società tecnologica, soprattutto negli Stati Uniti. […]
Il testo dell’articolo integrale di Rita Celi è stato pubblicato sul sito di Repubblica