“Il terrorismo islamico è come il nazismo del 1938”. E per il ministro della Giustizia Roberto Castelli “dobbiamo difenderci con tutti i mezzi”. Quanto all’Islam moderato, secondo l’esponente leghista “non esiste”, o meglio “non si vede. Crederò che esiste solo quando potrò andare a La Mecca a fondare una chiesa cattolica”. Castelli non usa mezzi termini. Parlando a Reggio Emilia, al congresso dei giovani padani, va giù pesantissimo su un terreno già abbondantemenre arato da Calderoli: “Siamo come nel 1938, il terrorismo islamico è il nuovo nazismo. Di fronte a questo pericolo ci sono due strade – dice – o correre subito in moschea a chiedere scusa o ribadire la volontà di difendere con tutti i mezzi democratici la nostra ragion d’essere. Meglio chinare la testa – si è chiesto polemicamente il ministro – o stare dignitosamente con la schiena diritta?”. […] La prima reazione viene dal centrodestra. È del segretario Udc, Lorenzo Cesa: “È velleitario pensare che il terrorismo islamico si possa battere con il celudurismo padano. Chi come noi afferma ogni giorno l’identità cristiana con rigore e serenità, sa che è nostro dovere dialogare con un Islam moderato, senza nulla togliere alla fermezza dovuta contro i terroristi”.
L’articolo è raggiungibile sul sito di Repubblica