Migliaia di detenuti, forse 14mila, in Iraq sono privati dei loro diritti fondamentali mentre continuano a giungere notizie di torture, denuncia un rapporto di Amnesty International, secondo il quale «vi sono agghiaccianti segnali che la lezione di Abu Ghraib sia stata ignorata». Il rapporto di 48 pagine sottolinea che migliaia di iracheni sono detenuti senza essere stati formalmente incriminati o processati. Fra questi, 200 sono prigionieri da più di due anni, e quasi 4mila da più di un anno. […] L’organizzazione per i diritti umani menziona il caso di Kamal Muhammad, 43 anni, padre di 11 figli, detenuto da più di due anni dalle forze statunitensi. «Suo fratello riferisce che non riceve abbastanza cibo ed è dimagrito in carcere di 20 chili», afferma la Allen. Altri prigionieri, scrive il rapporto, sono stati rilasciati «senza scuse, spiegazioni o risarcimenti dopo mesi di detenzione». Vi sono crescenti prove di torture di detenuti da parte di forze irachene, sottolinea Amnesty, citando le testimonianze di ex prigionieri. Alcuni di loro hanno raccontato di essere stati percossi con cavi di plastica e torturati con scosse elettriche. Prigionieri sono dovuti rimanere in stanze allagate dove veniva fatta passare la corrente elettrica nell’acqua. La Allen ha ricordato lo scandalo degli abusi sui detenuti nel carcere gestito dagli americani ad Abu Ghraib e ha affermato che quella lezione è stata ignorata: «non solo prigionieri continuano ad essere detenuti nel disprezzo della legge internazionale, ma accuse di torture continuano a giungere dall’Iraq».[…]
Fonte: Corriere.it