La Corte Costituzionale deciderà domani se è ammissibile il ricorso presentato dal giudice di Camerino (Macerata) Luigi Tosti per conflitto di attribuzione nei confronti del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, per quella che lui definisce l’«imposizione» del crocifisso nelle aule di giustizia. «È un primo passo – spiega Tosti, residente a Rimini, ma in servizio a Camerino, attualmente sospeso dalla funzioni e dallo stipendio dal Csm – Se supero questo scoglio, la Consulta deciderà successivamente nel merito del ricorso». Il giudice sostiene la non competenza del ministro a decidere sulla presenza del crocifisso e di altri simboli religiosi – «simboli ideologici» li definisce Tosti – nei tribunali. […] A sentire il giudice, non sono ancora state depositate le motivazioni del provvedimento disciplinare del Csm, «un’altra assurdità». E non ha avuto risposta un ricorso d’urgenza, «preparato un anno fa e presentato lo scorso ottobre» al Tribunale di Bologna per la rimozione dei famosi «simboli ideologici» dai seggi elettorali. «Solo il Consiglio di Stato – fa notare – è stato rapido» nel sancire la permanenza del crocifisso nelle scuole, respingendo il ricorso di una mammma di Abano Terme (Padova), con cui Tosti è in contatto. «Il marito – spiega – fa parte dell’Uaar, Unione atei agnostici razionalisti, come me». Si era parlato anche di un avvicinamento del giudice «anticrocifisso» alla religione ebraica, dopo che aveva «minacciato» di esporre nel tribunale di Camerino la menorah, il candelabro a sette bracci, per poi fare marcia indietro. «No – spiega lui – sono filoebraico per le persecuzioni subite da quel popolo. E parlo di simboli ideologici e non religiosi, perché per me le religioni sono ideologie, come l’ateismo e l’agnosticismo. Ideologie che per me sono alla pari sul piano del diritto».
Fonte: il Gazzettino