Tre esplosioni in rapida succesione, urla, morti, terrore. Benares, la città indiana più sacra agli indù, mai colpita dal terrorismo negli ultimi 30 anni, e da tempo importante meta turistica anche di italiani, è stata devastata ieri da tre attentati che hanno causato almeno 21 morti e più di 60 feriti, di cui 10 in gravissime condizioni. La prima esplosione, intorno alle 18:30 ora locale (le 14 in Italia), è avvenuta nel tempio di Sankat Mochan, nella zona di Durgakind Road, meglio conosciuto come il tempio delle scimmie in quanto dedicato al dio-scimmia Hanuman. Era affollato da centinaia di fedeli e il panico è stato generale. Pochi minuti dopo altre due esplosioni hanno investito la stazione ferroviaria. Una ha colpito un vagone di un treno in sosta e un’altra nei pressi di una sala di aspetto. […] Al momento non ci sono ancora rivendicazioni per gli attentati e la polizia non ha fatto ipotesi precise. «Non è da escludere che ci sia la mano di terroristi internazionali» ha dichiarato un alto funzionario della polizia di Benares, Navseet Sikera, che tuttavia ha anche ipotizzato, secondo quanto riportato dal «Times of India», che gli attentati potrebbero essere stati organizzati per rappresaglia contro gli arresti di un cospicuo numero di militanti islamici di Lashker-e-Taiba, il mese scorso. Lo stato settentrionale dell’Uttar Pradesh, dove si trova Benares, è tra quelli con la maggiore presenza di musulmani. Proprio nella capitale dello stato, Lucknow, ci sono state le manifestazioni e le proteste maggiori per le vignette danesi su Maometto e dimostrazioni antiamericane. Gli attentati dunque potrebbero essere il risultato delle mai del tutto sopite tensioni interreligiose tra la comunità indù e quella musulmana. […]
Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno