È bastato che il Papa toccasse il tasto delicato dell’aborto e della famiglia perché il laicismo di casa nostra si scatenasse. “Sull’embrione gli occhi di Dio” aveva detto Benedetto XVI il 28 dicembre scorso durante la catechesi dell’Udienza generale del mercoledì, parlando della “creatura umana non nata”. E un paio di settimane dopo, in concomitanza con l’uscita della prima Enciclica papale che parla dell’amore, il nuovo movimento “Usciamo dal silenzio” ha mobilitato le piazze, a Roma e a Milano, per difendere la legge 194 e le coppie di fatto, al grido di “Stop alle molestie clericali”, “Fuori la Chiesa dallo Stato” e con slogan del tipo “L’unica legge è il desiderio”, “Le libertà non si concedono, si prendono” e simili. [Segue l’elenco dei “produttori di rigurgiti”: Cecchi Paone, Bellocchio, Pannella, il giudice Tosti – e l’UAAR] Di fronte alla gravità dei problemi che il Paese deve fronteggiare, vi pare che le battaglie importanti da fare siano queste? La risposta all’intelligenza del lettore.
Il testo integrale dell’articolo di Angelo Montonati è stato pubblicato sul sito del Cooperatore Paolino
Montonati ha ragione. Di fronte alla gravità della crisi economica del paese, vi pare che fosse proprio necessario concedere l’esenzione ICI alle Chiese? Di fronte alla gravità dei problemi della scuole, vi pare che fosse proprio indispensabile assumere in ruolo gli insegnanti di religione? Di fronte alla gravità del ritardo italiano nella ricerca scientifica, vi pare che fosse proprio urgente inserire gravi restrizioni alla sperimentazione nella legge regolamentatrice della procreazione assistita? La risposta all’intelligenza del lettore.