Due anni e un referendum, la legge 40 sulla fecondazione assistita li ha passati entrambi. Il suo “compleanno” è il 10 marzo, tempo di bilanci. Da quando è entrata in vigore due anni fa è sicuramente aumentato il numero delle coppie che hanno fatto ricorso alle tecniche di fecondazione assistita ma essendone consentite solo alcune con la legge italiana è progressivamente aumentata anche la percentuale di coppie costrette a espatriare e a rivolgersi a centri esteri. I dati non sono stati censiti con esattezza. Il dati del monitoraggio fatto dall’Istituto nazionale di Sanità non sono aggiornati: si riferisce al 2004 infatti la mappatura regione per regione e tecnica per tecnica dei 5.400 bambini nati “in provetta”. In più si sa solo che i centri autorizzati e registrati obbligatoriamente ora sono 336 più altri 68 in via di certificazione. E solo tra due altri anni i dati saranno consultabili via Internet con anche una valutazione di qualità dei centri come succede ad esempio negli Stati Uniti. Nel frattempo l’associazione onlus “Amica Cicogna” ha condotto uno studio su un campione di 500 coppie da cui emerge che dal 2003 al 2005 il numero degli aspiranti genitori che si è rivolto a centri esteri è andato progressivamente aumentando. Con una lievitazione notevole dei costi anche di 10mila euro a intervento, compresi i medicinali ma escluso il viaggio. In un solo centro spagnolo contattato dall’associazione italiana su 1300 interventi praticati, 350 venivano dal Belpaese. […]
Fonte: l’Unità