Niente ulivo benedetto. Don Paolo Perla, parroco della chiesa di Ss. Maria Assunta a Castelnuovo Di Porto, vicino Roma, preferisce celebrare la Domenica delle Palme senza dare adito a malintesi: la festività religiosa che precede di una settimana la Pasqua cade il 9 aprile, giorno di elezioni. L’ulivo, per quanto benedetto, richiama troppo l’Unione.E così il sacerdote ha deciso di bandirlo sostituendolo con piccole croci in nome “della par condicio”. Un’iniziativa che è piaciuta poco a fedeli e abitanti del paesone alle porte di Roma che conta più di settemila abitanti. n una lettera ai parrocchiani distribuita ieri dopo la messa delle 11:30, don Paolo ha spiegato che si rifiuterà di benedire i rametti di ulivo “in nome della par condicio”, così come i rami di palme “per non dare l’idea che ci stiamo convertendo agli arabi” e che farà deviare la tradizionale processione per le vie del paese “per non farla passare di fronte ai seggi elettorali”. Una lettera che, nelle intenzioni del parroco romano, “vuole essere una denuncia e una provocazione per gli uomini politici italiani di oggi che senza colpo ferire ci hanno dissacrato la Settimana Santa e anche per tutti noi cristiani, vescovi compresi, che sonnolenti non ci accorgiamo più di niente. I musulmani per un fatto del genere avrebbero incendiato il Quirinale”. […]
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