Il rischio è il voto disgiunto. Un voto che premierebbe i partiti al Senato – Ds ma anche Margherita – e penalizzerebbe l’Ulivo. È l’allarme lanciato dal responsabile comunicazione della Quercia Gianni Cuperlo all’assemblea dei segretari di federazione che si svolge a Roma. Un appuntamento organizzativo e di riflessione politica per mettere a punto obiettivi e strategie all’inizio dell’ultimo mese di campagna elettorale. E il primo problema è proprio questo: «Uno dei due temi su cui occorre vigilare in quest’ultimo mese di campagna elettorale è il grande capitolo della laicità, un terreno su cui esiste una sensibilità crescente nel Paese – osserva Cuperlo – C’è un elettorato di opinione, colto e socialmente benestante e concentrato in gran parte al centro e al nord che in polemica con alcune posizioni assunte negli ultimi mesi dal leader della Margherita, potrebbe scegliere di votare in modo distinto tra la Camera, dove noi ci presentiamo con la lista Ulivo, e il Senato». Ecco dunque il pericolo: una vera ipoteca sul futuro del processo unitario dei riformisti. Da una parte il voto alla Quercia, dall’altra la scelta di forze alternative all’Ulivo e alla deriva moderata di Rutelli. […]
Fonte: l’Unità on line