Il Parlamento francese ha definitivamente adottato, giovedì in mattinata, una proposta di legge per rafforzare la lotta contro le violenze che avvengono sotto il tetto coniugale. In Francia ogni quattro giorni una donna muore a causa di violenze subite tra le mura domestiche. Il testo di legge, ispirato dalla parte sinistra del parlamento e appoggiato da tutti gli schieramenti politici, definisce una «circostanza aggravante» commettere violenze e aggressioni sessuali all’interno di una coppia, sia essa sposata o convivente o anche verso un ex coniuge. Le pena previste per questi crimini sono state inasprite: in alcuni casi è previsto anche l’ergastolo. Con questo testo di legge viene anche modificata l’età legale di matrimonio per le donne che passa dai 15 ai 18 anni. Contemplati anche disposizioni contro le mutilazioni sessuali, il turismo sessuale e la pedopornografia. Sempre in tema di matrimoni, una nuova proposta avanzata dal guardasigilli Pascal Clément contro i matrimoni bianchi e forzati è stata adottata dal Parlamento in prima lettura. […] Un matrimonio francese su tre è misto secondi i dati presentati da Clément. Gli otto articoli del testo prevedono una verifica obbligatoria delle identità dei promessi sposi e un’eventuale convocazione presso l’ufficiale di stato civile in caso di dubbio consenso alle nozze e sospetta autenticità del progetto nuziale. Regole più severe anche per la validità di matrimoni celebrati all’estero. Le polemiche sono state sollevate da alcuni esponenti della sinistra che trovano in questa proposta un incentivo al sospetto volto a scoraggiare i francesi a unirsi in matrimonio con cittadini stranieri, quando il matrimonio misto è una delle migliori strade verso l’integrazione repubblicana. Altri come il socialista Serge Dlisko sostengono che il vero obiettivo sia la selezione degli immigrati e la stigmatizzazione degli stranieri. Il progetto di legge sarà esaminato dal Senato alla fine di maggio.
L’articolo è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera