«Laici in ginocchio». Un’intervista ad Augusto Viano

Non si è mai parlato tanto di laicità e di Stato laico come negli ultimi anni: idee che sembravano definite e condivise sono tornate in discussione, investite dalle rovine della caduta delle ideologie e dal prepotente ritorno delle religioni, mentre imperversano, sulla scena mondiale, fondamentalismi di diverso segno. Nel libro “Laici in ginocchio” (Laterza ed., pp. 128, euro 10), Carlo Augusto Viano, che ha insegnato storia della filosofia nelle università di Milano, Cagliari e Torino, denuncia l’arrendevolezza della cultura laica, rivendica l’indipendenza dal clero, indica tabù additati come valori religiosi e difende la pratica di comportamenti diversi da quelli predicati dai pulpiti. […]
D. Ha parlato di Wojtyla: il papato di Ratzinger ne segue la scia?
R. «Benedetto XVI è molto radicale nella sua posizione teologica, in quanto sostiene che i cattolici parlano in nome di una verità universale, che è in rapporto diretto con la divinità. È questo quello che mi preoccupa. Non abbiamo una Chiesa che si limita ad indicare ai suoi seguaci quello che devono e non devono fare, ma una Chiesa che vuole che i suoi princìpi diventino legge per tutti».
D. Ma perché solo la Chiesa oggi riesce a farsi ascoltare, a fare tessuto sociale? Ha conquistato una nuova egemonia anche culturale?
R. «No, non trovo che la Chiesa svolga un ruolo egemone in campo culturale, non c’è una cultura cattolica fiorente. Sono quanti appartengono ad altre culture, ad iniziare da quella marxista, che stanno attribuendo alla Chiesa un ruolo più grande».
D. Da parte laica, o meglio, laicista, oltre alle critiche che lei muove, cosa si propone? C’è una religione civile da predicare agli italiani?
R. «No. La cultura laicista deve avere il coraggio di dire che noi non siamo credenti e vogliamo un altro tipo di vita, in cui non c’è nessun sovrano. Oggi un compito urgente della cultura laicista è riprendere l’eredità dell’illuminismo per una severa critica delle credenze religiose che minacciano la vita degli uomini, giustificano le divisioni, stimolano le guerre e reclutano combattenti».
Il testo integrale dell’intervista di Valentino Losito è stato pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno

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