Vladimir Luxuria spiega la sua opinione e la sua valutazione sulla questione dei Pacs. Un utile contributo per capire meglio una questione che riguarda tutti e tutte noi. […] Rutelli ha fatto di tutto per far fallire le unioni civili, un muro ideologico vaticano-dipendente per escludere del tutto dal programma ogni riferimento al tema in discussione. A questo punto c’erano solo due possibilità: far fallire il programma e regalare questo Paese a cinque anni di governo di centro-destra o cercare di ottenere quanto più possibile. Il risultato è stata una formulazione che ha fatto infuriare tutto il movimento glbt, Arcigay e Arcilesbica in testa. Anche il mondo dell’editoria è deluso e arrabbiato […] Il punto che ci ha delusi è stato il mancato riconoscimento giuridico dei gay, lesbiche e trans come relazioni, coppia, persone capaci di fare tessuto sociale; si riconoscono (come voleva la Margherita) solo i diritti delle singole persone: come dire «come individui gay possiamo garantirvi ma non in quanto potenzialità di nucleo familiare». L’ambiguità nasce invece dal fatto che per la prima volta in un programma viene definita l’unione civile: «al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né l’orientamento sessuale; va considerato piuttosto quale criterio qualificante il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali, e di solidarietà, di mutualità e di reciprocità) la loro stabilità e volontarietà». La vera ambiguità è che da una parte non ci si vuole discriminare in quanto singole persone (e destinate a una solitudine triste ma garantita dallo Stato) dall’altra si dice che in una unione non è “dirimente” (termine preso dal diritto canonico che vuol dire “non è motivo che proibisca o infirmi la volontà di matrimonio”) né il genere né l’orientamento sessuale. Inserire “orientamento sessuale” è stata una conquista non da poco conto […]
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