In passato aveva già ipotizzato che la separazione delle acque del Mar Rosso da parte di Mosé non fosse altro che un fenomeno legato a un gioco di venti e di correnti. Adesso il paleologo della Florida Dorof Nova prova a spiegare scientificamente un altro miracolo raccontato nel Nuovo testamento, quello di Gesù che cammina sulle acque. «In realtà si trattava di ghiaccio», afferma lo studioso. In una ricerca pubblicata nel Journal of Paleolimnology, Nof afferma di aver scoperto che una insolita combinazione di acqua e condizioni atmosferiche in quella che oggi è la parte settentrionale di Israele potrebbe aver portato alla formazione di ghiaccio nel Mar di Galilea. Studiando le temperature della superficie del Mediterraneo e i modelli statistici per esaminare le dinamiche del Mare di Galilea (oggi lago Kinneret), Nof afferma che un periodo freddo compreso tra 1.500 e 2.600 anni fa può aver portato alla formazione di lastre di ghiaccio abbastanza spesse da sorreggere un uomo, ma invisibili a distanza. Lo studio ha provocato ovviamente molte reazioni. Quando la sua teoria su Gesù sopra il ghiaccio ha iniziato a circolare, lo studioso ha cominciato a ricevere email con critiche anche ferocissime. «Mi hanno chiesto se la prossima volta spiegherò la resurrezione», dice lo scienziato.
Fonte: Corriere.it
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