Crocifisso: il TAR delle Marche rifiuta di pronunciarsi

Con sentenza n. 94 del 22 marzo scorso il TAR delle Marche ha dichiarato che la competenza a decidere sulla legittimità dell’esposizione dei crocefissi nelle aule di giustizia appartiene al “Giudice ordinario” e, pertanto, ha dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato dal magistrato di Camerino. Questo il commento di Luigi Tosti: “Con questa non-decisione il TAR delle Marche ha sbalordito anche l’Avvocatura dello Stato che difende il Ministro di Giustizia, la quale non aveva in realtà avanzato alcun dubbio sulla giurisdizione del TAR, dal momento che gli artt. 3 e 63 del D.lgs. n. 165/2001 devolvono alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le cause di pubblico impiego che riguardano i magistrati. […] Le prospettive future? “Grazie” a questa pronuncia sarò costretto a ricorrere al Consiglio di Stato, con la sola prospettiva di una sentenza di annullamento che rinvierà nuovamente la causa al TAR delle Marche. Se poi dovessi adire il giudice ordinario, come “consigliatomi” dal TAR marchigiano, quest’ultimo declinerebbe sicuramente la propria giurisdizione costringendomi, a quel punto, ad adire la Corte di Cassazione per dirimere il conflitto negativo di giurisdizione. Nella migliore delle ipotesi dovranno passare perlomeno 20-30 anni prima che un qualche giudice decida questo banale quesito: la circolare fascista del 1926 è compatibile con la Costituzione? […] Un’unica nota positiva: il TAR delle Marche, accogliendo la mia tesi, ha affermato che la questione dei crocifissi negli uffici pubblici involge diritti soggettivi assoluti e, quindi, non ricade nella giurisdizione del giudice amministrativo. Questo significa che l’ordinanza del giudice Mario Montanaro, che ha suscitato le ire del Papa, di Sua Eminenza Ruini, del Capo dello Stato, e via dicendo, era in realtà perfettamente giusta e che, invece, è del tutto sbagliata l’ordinanza del Tribunale dell’Aquila che l’ha poi annullata, come sono del tutto sbagliate le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato che, dopo aver ritenuto la loro giurisdizione, hanno affermato che il crocifisso è un simbolo laico.”
Il comunicato stampa di Luigi Tosti (socio UAAR) è stato pubblicato sul sito Comunicati.net
Nella sezione “Scrocifiggiamo l’Italia”, pubblicata sul nostro sito, tutta la cronistoria del caso Tosti

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