Scontro frontale tra la Santa Sede di Papa Ratzinger e l’ala integralista del cattolicesimo polacco, accusata di antisemitismo e legata a filo doppio al governo nazionalconservatore. In una lettera aperta alla Conferenza episcopale polacca, il Nunzio apostolico monsignor Jozef Kowalczyk chiede ai vescovi di richiamare all’ordine Radio Maria, l’emittente oltranzista guidata dall’irriducibile padre Tadeusz Rydzyk. “Abbiamo perso la pazienza”, scrive il Nunzio. Nelle stesse ore un eroe della Resistenza antinazista, Marek Edelman, ex dirigente dell’insurrezione del Ghetto di Varsavia contro la Wehrmacht, lanciava un duro appello all’esecutivo: devono stroncare l’ideologia antisemita e xenofoba mandata in onda ogni giorno dalla radio, e se necessario chiuderla. Ma il governo ignora gli appelli: non vediamo alcuna necessità di agire, ha detto il portavoce Konrad Ciesiolkiewicz. “È ora che i vescovi agiscano con fermezza, il problema è serio”, avverte il Nunzio. Lo scandalo di Radio Maria divide dunque le due anime della Polonia, quella moderna, liberaldemocratica ed europea e la “Polonia profonda” nazionalconservatrice, diffidente verso l’Europa e il mondo moderno, carica contro la cultura ebraica che fu il motore del Mitteleuropa di un livore che evoca ricordi sinistri. […] L’affare interno diventa così un caso europeo: le affinità tra un esecutivo arciconservatore ed euroscettico e l’emittente che ogni giorno spara a zero sugli ebrei proiettano ombre di incompatibilità sull’integrazione di Varsavia nell’Unione europea. L’eroe negativo della storia è un sacerdote dell’ordine dei Redentoristi, padre Tadeuz Rydzyk. Non è anticomunista per valori democratici come lo furono i leader della rivoluzione del 1989: lui rifiuta la Polonia liberale, capitalista, occidentale da loro incarnata. Rifiuta il laicismo ma anche la Chiesa del dialogo, la Chiesa di Wojtyla e Ratzinger. Sogna una Chiesa preconciliare. E soprattutto, vede ovunque nefaste congiure ebraiche contro la nazione cattolica polacca. “Gli ebrei hanno tratto vantaggi economici dall’Olocausto”, ha sostenuto radio Maria la settimana scorsa. Ha parlato di “gruppi di pressione ebraici, una vera Olocausto SpA”. […] Il governo non vede ragione di agire. Eppure a molti i commenti di Radio Maria ricordano la propaganda nazista. “Gli ebrei vogliono umiliare la Polonia davanti al mondo chiedendole soldi per i beni lasciati nel Paese”, “Gli ebrei sono un racket”. O ancora: “Gruppi ebraici hanno tentato di intascare tangenti da ambienti politici polacchi in cambio del loro appoggio all’ingresso della Polonia nella Nato”. […]
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