La Provincia di Ascoli Piceno, l’unica d’Italia a guida Rifondazione, per ottenere la risposta da tre suore, ha messo in subbuglio San Benedetto del Tronto. Che minaccia lo sciopero del voto amministrativo di maggio, crea un Comitato e trova migliaia di adesioni alla petizione per trattenere le Suore Clarisse di Santa Speranza. Decise a emigrare verso lidi più accoglienti perché l’amministrazione ha negato l’ampliamento del loro eremo. […] La badessa suor Patrizia nel 2001 ha chiesto più spazio per il suo convento, ma è necessaria una variante al Piano regolatore, in una città che, tra l’altro, l’ultimo l’ha varato negli anni Ottanta. L’approvazione comunale arriva nel maggio 2005, ma la festa viene rovinata dalla Provincia che, dopo quattro mesi, intima che il luogo certifichi il proprio silenzio, in base alla vigente normativa sulla «eco-compatibilità acustica» prevista per ogni edificio aperto al pubblico. […] Il convento dovrà produrre la documentazione sul rumore. Lo farà, assicurano le suore, entro settembre. Nel frattempo, il Comitato pro Clarisse vigilerà su ulteriori intoppi. In due settimane hanno firmato migliaia di sambenedettesi per scongiurare la loro fuga dalla città. Per essere silenziose, qui le suorine hanno fatto il botto.
Fonte: Panorama
Non si capisce perché un convento debba avere privilegi particolari anche nella presentazione delle pratiche. Non bastano gli oneri di urbanizzazione pagati per gli edifici di culto? E i cittadini che hanno firmato, cosa ne pensano del rispetto delle regole?