La vera mission impossibile l’hanno affidata a lei. Katie Holmes avrà pure avuto la fortuna di acchiappare una delle star più ambite del mondo, ma per farlo felice si è dovuta convertire a Scientology (lei è, anzi era, cattolica) e adesso che si avvicina l’arrivo del bebé, dovrà rispettarne i precetti: partorire zitta zitta, senza strilli, perché sennò si traumatizza il pupo. Che, fra l’altro, non sarà battezzato. Perché “si può benissimo essere cattolici e scientologi, di religione ebraica e scientologi. Noi, siamo scientologi e basta”, sottolinea Tom Cruise. E guai a contraddirlo. […] Quel che più incuriosisce, però, fra le varie chiacchiere riguardanti la coppia e l’arrivo del bebé, è proprio questa storia del “parto silenzioso”. Niente urla: si soffre in silenzio perché nulla possa essere assimilato dal neonato e registrato come trauma. Perché Hubbard, spiega Cruise in un’intervista al network Abc, “ha scoperto che quando qualcuno è in preda al dolore, fare rumori può avere solo un effetto negativo”. La coppia non ha ancora deciso se il parto avverrà in casa o in un ospedale. Ovunque avvenga, Katie si dimentichi qualsiasi aiutino farmacologico (pure). Perché Cruise si oppone all’uso dei medicinali prima, durante e dopo il parto e siccome, dice lui, Katie “è abbastanza forte”, può farne tranquillamente a meno (e zitta). Nel frattempo l’attore – la cui inclinazione alla perfezione e ad avere tutto sotto controllo sfiora la maniacalità – ha “sistemato” anche amici, parenti e personale di servizio: tutti ai seminari organizzati “affinché ognuno abbia chiaro qual è il suo ruolo”. “Abbiamo studiato anche cosa accade dopo la nascita e qual è il mezzo migliore per prendersi cura del bimbo – ha spiegato Cruise – anche gli altri bambini avranno le loro responsabilità e dovranno prendersi cura, a turno, del fratellino”. Già definiti, quindi, pure i compiti di Isabella, 13 anni, e Connor, 11. E per concludere l’intervista, l’attore accenna anche alla “spettacolare” intesa sessuale con la sua compagna. Ma questo, ha precisato “è solo una conseguenza del fatto più importante di avere una meravigliosa relazione spirituale”. Preferibilmente silenziosa, of course.
L’articolo è stato pubblicato sul sito di Repubblica