Un annuncio prima della proiezione per chiarire che ci si trova davanti a un’opera di fantasia e che qualsiasi somiglianza con la realtà è puramente casuale. È la richiesta contenuta in una lettera inviata dall’Opus Dei alla Sony in vista dell’uscita sul grande schermo del film “Il Codice da Vinci”, tratto dal romanzo di Dan Brown. «Come probabilmente sapete già – si legge nella lettera – vi sono vari aspetti del romanzo che deformano la figura di Cristo, e che investono le credenze religiose dei cristiani. Inoltre, nel libro si afferma che la Fede cristiana è fondata su una grande menzogna e che la Chiesa cattolica si è servita lungo i secoli di mezzi delinquenziali e violenti per tenere le persone immerse nell’ignoranza». Secondo l’Opus Dei, «il romanzo mescola realtà e finzione e alla fine non si capisce dove venga fissato il limite fra la realtà e l’invenzione, tanto che un lettore ignorante dei fatti storici può giungere a conclusioni erronee e può pure essere spinto a guardare la Chiesa con minore simpatia, quando invece essa merita indubbiamente molto rispetto». La mossa dell’Opus Dei non è isolata. Durante la celebrazione per la Passione del Signore avvenuta venerdì nel Basilica di San Pietro alla presenza di Benedetto XVI, il Predicatore della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, aveva dichiarato: «Cristo viene ancora venduto, non più ai capi del sinedrio per trenta denari, ma a editori e librai per miliardi di denari. Nessuno riuscirà a fermare quest’ondata speculativa, che anzi registrerà un’impennata con l’uscita imminente di un certo film».
Fonte: Corriere.it