Via crucis: un esempio di uso confessionale della TV

Oltre 5 milioni e mezzo di telespettatori per la prima Via Crucis di Benedetto XVI, con uno share del 23.67 per la diretta su Raiuno. […]
Lancio AdnKronos
Leggendo questa notizia, se ne può trarre l’impressione che la religione in TV sia molto seguita. Peccato che:
1) Lo scorso anno la via crucis con il papa morente non ebbe altrettanto successo: 4.545.000 spettatori, l’audience più bassa di sempre, stracciata da Zelig (che ebbe 7.987.000 spettatori).
2) Come rimediare a quella brutta figura? Non conosciamo i dettagli, ma rileviamo come ieri sera Zelig Circus non sia andato in onda, sostituito dal film “The Time Machine” (2002): come mai?
3) Peraltro, su Raidue non è andata in onda la fiction “Roma”, già criticata per le scene troppo esplicite. Al suo posto, il film di animazione “Robin Hood” (1973): come mai?
4) Come ci ha ricordato un nostro lettore, fra i tanti motivi per cui la via crucis ha avuto “successo”, c’è anche stato il Derby milanese, che è stato anticipato alle 18, ufficialmente per motivi di ordine pubblico ma in realtà su pressioni della CEI per non farlo coincidere con la via crucis.
5) La desistenza della concorrenza è stata premiata con un milione in più di spettatori rispetto all’anno scorso, mentre quasi quaranta milioni di italiani hanno continuato a disinteressarsene, esattamente come l’anno scorso.

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