Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che due giorni fa ha pomposamente annunciato l’ingresso di Teheran nel club dei paesi atomici, torna venerdì a infiammare gli animi dei suoi mujaheddin con parole di fuoco contro Israele, definito una «seria minaccia», un «albero marcio e rinsecchito» che verrà presto annientato da «una tempesta». Ahmadinejad, l’uomo dal nome impronunciabile per le lingue occidentali, torna anche a esprimere «seri dubbi» sulla realtà storica della Shoa e invita i paesi arabi a sostenere i palestinesi e il loro governo sotto le insegne di Hamas. Dice infatti: «Se c’è un serio dubbio sull’Olocausto, non ci sono dubbi sulla catastrofe e l’olocausto che colpiscono i palestinesi. Alcune potenze occidentali credono che, nel corso della seconda guerra mondiale, un’importante popolazione ebrea sia stata uccisa e, per compensare questa catastrofe, hanno creato il regime (sionista). Se una simile catastrofe fosse vera, perché è la popolazione della regione che deve pagarne il prezzo?». I territori palestinesi, ha affermato Ahmadinejad, riferendosi al mandato britannico sul territorio che include Israele, Gaza e la Cisgiordania, «sarannno presto liberati». Si rifà dunque a una Palestina prima del Mandato britannico, una Palestina ottomana, ben oltre i confini del 1967 reclamati da Hamas e sanciti dalle Risoluzioni dell’Onu. […]
Fonte: l’Unità online