[…] La contrapposizione verbale, caratterizzata da toni accesi, è avvenuta alcuni giorni fa nella centrale via Roma fra monsignor Livio Concina e Celeste Santin, padre di Paolo, ex sindaco di Pasiano, consigliere regionale della Margherita e in corsa nelle liste dell’Ulivo per un posto alla Camera. Bisogna premettere che il monsignore aiuta il parroco don Gino Piasentin nella celebrazione delle messe e, nella domenica precedente alle votazioni, aveva fatto una “predica” alla vecchia maniera. Aveva infatti suggerito ai fedeli di appoggiare i partiti che si rifanno ai valori della famiglia, che sono contro l’aborto, l’ëutanasia, i Pacs e via discorrendo. Ebbene, mentre Celeste Santin stava commentando i risultati elettorali con Rino Pegolo, detto Mazzetta, passa monsignor Concina che dice ai due: «Avete visto che a Pasiano la Casa delle libertà ha raggiunto il 68 per cento?». Uno sfottò, una provocazione fatta ad arte oppure una considerazione del tutto innocente? Sta di fatto che il padre del candidato dell’Unione è partito subito al contrattacco accusando il monsignore di aver abusato del pulpito, danneggiando il figlio che appartiene alla Margherita, che non è mai stato e non è contro la Chiesa e la sua dottrina. […]
Il testo integrale dell’articolo di Gigi Piccinin è stato pubblicato sul sito del Gazzettino