Pubblichiamo un commento di una nostra lettrice:
Mi chiedo come mai la Rai, sempre così prudente, formale e perbenista, abbia mandato in onda IN PRIMA SERATA un film di violenza inaudita come La Passione di Cristo.
Capisco che il cristianesimo sia una religione basata sul principio dell’umiliazione – fisica e psicologica – dell’inidividuo, e quindi – forse – gli spettatori cattolici, pur essendo sempre così affamati di censura, questa volta – davanti ad un film che racconta le origini della loro religione – non oseranno criticare la scelta fatta dall’azienda Rai.
Ma i cittadini italiani non sono tutti cattolici, quindi la Rai – televisione di Stato e dunque rivolta a tutti i cittadini, cattolici e non – dovrebbe tenere conto anche del fatto che una quota non indifferente della popolazione non vuole correre il rischio che i propri figli riescano a vedere anche una sola scena di questo scempio. La Rai censura le scene d’amore omosessuale e poi ci propina tanta violenza, sulla base della convinzione che TUTTI gli italiani apprezzeranno la scelta e si commuoveranno di fronte alla sofferenza del loro Messia.
Ma noi atei, amanti della vita e non del dolore, non vogliamo MAI PIU’ vedere scene come queste in prima serata. Non tanto per noi, quanto piuttosto per i nostri figli che, per quanto controllati, potrebbero comunque riuscire a vedere anche uno solo di questi fotogrammi.
La scelta della Rai, parziale e clericale, è stata vergognosa.