Cinquanta neritini sono già in lista d’attesa per tornare polvere alla polvere. Certamente si augurano che l’attesa sia la più lunga possibile ma, per certo, hanno già dato la propria adesione perché i loro resti mortali non finiscano in terra oppure in un loculo ma, piuttosto, in una artistica urna. Che, secondo la legge vigente, può essere affidata anche ai familiari del defunto e custodita in casa propria. La cremazione, dunque, prende piede e anche a Nardò l’associazione che si propone per raccogliere adesioni ha un proprio referente: «Morire, del resto, è diventato un lusso – dice Cesare Dell’Angelo Custode della Socrem – e soprattutto in questa città dove per acquistare un lotto di terreno per edificare un cappella costa 1500 euro al metro quadrato, molto più di Milano dove i più cari arrivano a costare mille euro». […] Dell’Angelo chiede solo par condicio: «A fine ottobre – spiega – ho chiesto al Comune di affiancarmi nel divulgare il sistema, ho chiesto di poter montare un gazebo due per due nei pressi del cimitero durante la giornata della cremazione. Non ho ricevuto nessuna risposta».
Il testo integrale dell’articolo di Biagio Valerio è stato pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno