A ventiquattr’ore dal triplice attentato a Dahab, nel Mar Rosso, costato la vita a 18 persone non vi è ancora la certezza sulla dinamica. […] Il ministro del Turismo egiziano, Zoheir Garana, ha affermato che “è prematuro stabilire chi vi sia dietro questa azione e chi siano stati gli esecutori”. Ma è forte anche la preoccupazione per l’economia del Sinai e del Paese in generale. “Ogni milione di turisti genera 200.000 posti di lavoro”, ha sottolineato Garana. Oltre che sulla dinamica, restano molti altri dubbi sull’attentato. I giornali locali imputano la responsabilità allo stesso gruppo fondamentalista islamico Tawhid wal Jihad (Unione e guerra santa) legato ad Al Qaeda che sarebbe l’autore anche degli attentati di Taba nell’ottobre 2004 e di Sharm nel luglio 2005, nei quali sono morte rispettivamente 36 e 70 persone, fra cui diversi italiani. Significativo che gli attentati siano avvenuti il giorno dopo un appello di Osama Bin Laden perché i musulmani sostengano Al Qaeda nella guerra per difendere l’Islam. Come nel caso di Taba e di Sharm il momento scelto per colpire è significativo: un giorno di festa che vede le città balneari piene di egiziani in vacanza per la pasqua cattolica e ortodossa che coincide quest’anno anche con lo Shem al Nessim, il tradizionale inizio della primavera. […]
Fonte: Repubblica.it