Un transessuale operato, passato dal sesso maschile a quello femminile, ha diritto a ricevere parità di trattamento in materia di sicurezza sociale e, dunque, può ottenere la pensione all’età prevista per una donna. È il succo della sentenza emessa dalla Corte di giustizia europea in relazione alla richiesta di una transessuale inglese, classe 1942, che nel 2001 si è sottoposta a un’operazione chirurgica di mutamento del sesso e nel febbraio 2002 ha presentato la domanda per beneficiare di una pensione di vecchiaia a partire dal sessantesimo anno di età. Domanda respinta dal Secretary of State for work and pensions in quanto presentata prima del compimento dei 65 anni di età. La signora ha impugnato la decisione presso il Social security appeal tribunal che ha investito della controversia la Corte di giustizia europea. […]
Il testo integrale dell’articolo di Nicoletta Cottone e il link al testo della sentenza sono stati pubblicati sul sito del Sole 24 Ore