Riscoprire e rinvigorire le radici cristiane dell’Europa per contrastare il “relativismo morale”, la “secolarizzazione crescente”, ma anche la “cultura materialista ed edonista” che induce le donne a far meno figli, la “pseudo liberazione sessuale”, gli sviluppi “a volte inquietanti della scienza”, le politiche che insidiano “il matrimonio e la famiglia” e i mass media “più preoccupati del successo dell’auditel che dell’ideale umanista”: il cardinale Paul Poupard, prefetto della congregazione per la Cultura, ha lanciato uesto appello a tutto campo in direzione degli ortodossi. […] Il porporato ha fatto partire il suo ragionamento da una diangosi geopolitica di cosa è successo, all’Europa dell’est e dell’ovest, dopo il crollo del muro di Berlino, che “aveva suscitato in tutti un immensa speranza, quella di un rinnovamento spirituale accompagnato da un rinnovamento della coscienza morale, e per tutti i cristiani, quello di una nuova primavera della Chiesa”. A quindici anni di distanza il bilancio, secondo il cardinal Popard, è però magro. […] Per evitare che il Vecchio continente divenga una “Europa senza Dio e senz’anima, fredda, imprigionata nella costrizione di leggi e diretta da una ricerca costante del profitto”, il prefetto del pontificio consiglio per la Cultura ha indicato la risposta cristiana, cattolica e ortodossa insieme. “Insieme – ha detto Poupard al pubblico di prelati, giornalisti, esperti radunati a Vienna – siamo gli eredi della memoria cristiana di un’Europa oggi in preda all’afasia e minacciata di amnesia”. […]
Fonte: Alice News