“Mia moglie era stata una sacerdotessa di Satana e la setta l’aveva minacciata di morte”. Nega l’omicidio e propone una pista alternativa agli inquirenti Gaetano Tripodi, il camionista trentanovenne accusato di aver ucciso e decapitato, la notte tra il 2 e il 3 maggio, Patrizia Tripodi, 49 anni, la donna da cui si era separato da meno di due mesi. Due ore e 40 minuti di interrogatorio durante i quali l’indagato ha respinto tutte le accuse e ha cercato spesso di evocare l’ombra degli adoratori del Diavolo. “Una difesa estrema” secondo gli inquirenti che non credono affatto alla pista satanica legata ai seguaci di Marco Dimitri, il capo dei “Bambini di Satana” arrestato nel ‘96 e poi assolto con formula piena dopo un lungo processo. “Mia moglie ha avuto un passato burrascoso – ha detto testualmente Tripodi – ed aveva fatto parte della setta dei Bambini di Satana di Marco Dimitri in qualità di sacerdotessa. Tutto ciò sempre in passato”. “Sua moglie ha mai ricevuto minacce di morte?” gli ha chiesto il pm Assunta Cocomello. “Si, nel 1996 minacce di morte perché aveva abbandonato i fratelli della setta”. […] Ma secondo gli investigatori gli indizi contro il fermato sono pesanti come macigni. […]
Fonte: Repubblica.it