Nessun pregiudizio dall’area cattolica nei confronti di Massimo D’Alema. Né religioso, né culturale. Non è stata espressa alcuna riserva per essere D’Alema ateo e non battezzato, anche se la sua eventuale elezione alla più alta magistratura dello Stato rappresenterebbe in questo senso una novità in un Paese di minoranze dove tuttavia la principale e più diffusa di queste è quella cattolica. Ma dal momento che la sua candidatura non ha inteso esprimere quella connotazione, nessuno ha sollevato alcun tipo di obiezione religiosa. Lo Stato è certamente autonomo dalla Chiesa, ha un gran numero di cittadini che appartengono a diverse confessioni e religioni, o a nessuna religione e confessione. La Chiesa come voce espressa dalla coscienza individuale e collettiva dei fedeli, che sono cittadini, che operano da cittadini non è estranea allo Stato e concorre al bene comune della nazione. Negarle il diritto di parola su una questione massimamente espressiva della nostra democrazia come l’elezione del presidente della Repubblica rappresenterebbe viceversa una riduzione della libertà per i cittadini cattolici perché cattolici. L’obiezione ideologica a D’Alema è minoritaria e dunque non decisiva. Le preoccupazioni che in questi giorni sono state espresse da varie parti in ambito cattolico sono di natura istituzionale e riguardano la modalità con la quale è stata espressa e giustificata la candidatura D’Alema dai Democratici di sinistra e dai restanti “pezzi” politici del vecchio Pci, perché è evidente che il resto della coalizione del centro-sinistra quella candidatura l’ha subita. […]
Il testo integrale dell’articolo di Gianfranco Brunelli è stato pubblicato sul sito di Avvenire
Ottimo articolo in stile gesuitico d’antan. Si dice che non ci sono pregiudiziali religiose, ma si coglie l’occasione per ricordare che D’Alema non è battezzato. Si dice che non ci sono riserve nei confronti di un ateo, ma poi se ne sottolinea la novità (falsa, peraltro: Pertini era ateo, e anche Saragat si dichiarò tale). Si dice di rispettare la libertà religiosa, ma si ricorda che i cattolici sono in maggioranza. Dire e non dire, fare e non fare, riservarsi sempre la possibilità di salire sul carro del vincitore, riservarsi sempre la possibilità di usare in futuro a mo’ di avvertimento le eventuali sconfitte…