Per il Vaticano Napolitano diventa «papabile»

E se Giorgio Napolitano uscisse papa dal conclave di Montecitorio, secondo quanto già assicura il ”papabile n.1” D’Alema? Come la prenderebbero gli uomini di Curia, la leadership della Cei e il mondo cattolico che conta? Certo, vedrebbero confermati i loro timori circa il marcato sbilanciamento a sinistra dei vertici istituzionali del paese e le maggiori difficoltà di ricucire la spaccatura emersa dal voto. Con l’acuirsi della conflittualità politica. Però si potrebbero trovare nella biografia dell’eletto, oltre all’alto profilo istituzionale di colui che fu presidente della Camera, un profilo aperto a considerare la Chiesa come forza sociale, affascinato dalla «Chiesa come istituzione» (grazie a Giorgio La Pira incontrato ad una conferenza sul Vietnam a Stoccolma nel 1969), impressionato dall’influenza positiva che essa avuto sulla società italiana nelle recenti crisi, grazie anche alla forte personalità di Giovanni Paolo II. Alcune interviste che l’allora presidente della Camera, nel biennio 1993-94, concesse all’emittente cattolica Telepace, molto vicina al Vaticano, potrebbero rivelarsi a loro modo profetiche e aiutare ad accettare il cambio della guardia al Quirinale. Con Napolitano successore di Ciampi, verrebbe forse a mancare agli interlocutori vaticani quel feeling che in vario modo e per diversi motivi non è quasi mai venuto a mancare tra i due Colli, specialmente da Pertini in poi. Però grazie a quelle ”confessioni” di Napolitano – che fra l’altro esaltava l’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro quale modello di «cattolico trasparente e limpido nell’affermazione della laicità dello Stato» – si avrebbe la garanzia di un interlocutore ugualmente apprezzato. […] C’è stata comunque una certa soddisfazione in campo ecclesiastico per il fatto che la Cdl, proponendo una rosa di nomi, abbia costretto l’Unione a fare un passo indietro sulla candidatura di D’Alema. Sostenuto, anzi lanciato da Avvenire, il cattolico Mario Monti, è considerato la figura giusta, per prestigio accademico, politico e istituzionale in alternativa al presidente dei Ds.
Il testo completo dell’articolo di Orazio Petrosillo è stato pubblicato sul sito del Messaggero

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