Nella scuola pubblica, durante le ore di lezione, il tempo non può e non deve essere dedicato a riti religiosi o visite pastorali. Chi lo fa rischia infatti la denuncia: oltre che all’autorità scolastica, anche a quella penale. Ne sa qualcosa la dirigente dell’istituto comprensivo di Cavallino, la dottoressa Concetta Caggese, che per quanto non abbia ancora ricevuto nessuna notizia ufficiale, pure costituisce l’oggetto dell’esposto presentato ieri mattina in Procura, dal coordinatore provinciale e responsabile del Circolo Uaar di Lecce, Giacomo Grippa. Nella denuncia, il rappresentante dell’Uaar, che altri non è se non l’Unione atei agnostici razionalisti nata nel 1991, se la prende con quanto si sarebbe verificato di recente nelle classi Terza, Quarta e Quinta della scuola elementare. In vista dei festeggiamenti in onore della conpatrona, la Madonna del Monte, infatti, agli scolari sarebbe stato imposto imparare l’Inno dedicato alla Vergine, che i bambini hanno poi cantato durante la processione. Ebbene, per il coordinatore dell’Uaar «non è giusto sacrificare e sovrapporre queste pratiche religiose alle normali attività scolastiche in cui sono impegnati bambini di altro orientamento». «Si tratta di una pratica antigiuridica – ha sottolineato Grippa -, perché estranea alla scuola ed alle sue finalità istituzionali. Pratiche confessionali di una parte, che se pur discutibilmente maggioritarie, non può ledere i principi supremi del nostro ordinamento giuridico, a cominciare dalla laicità, per altro più volte affermata dalle sentenze di Cassazione». Nell’esposto, il rappresentante dell’Uaar chiede alla magistratura ed alle autorità scolatiche provinciale e regionale, di accertare tutti gli eventuali abusi commessi nella Elementare di Cavallino, compreso quello di interruzione di pubblico servizio. L’Uaar, che a Lecce conta una trentina di iscritti (in tutta la Puglia sono un centinaio), non è nuova a interventi del genere. La scorsa Pasqua, infatti, accogliendo le rimostranze di un docente, aveva distribuito a Galatone volantini contro la preparazione degli studenti, durante le ore di lezione nella Media «De Ferraris», al rito del precetto pasquale, così come imposto da una circolare interna della scuola. «Non si tratta di garantire agli studenti ed ai professori la facoltà di non partecipare al compimento degli atti di culto ed alle pratiche religiose – ha sottolineato Giacomo Grippa – Il problema è a monte ed è un altro: l’illegittimità delle deliberazioni dei consigli di circolo sta, esattamente e fondamentalmente, nell’avere consentito l’inserimento, al posto delle normali ore di lezione, di attività del tutto estranee alla scuola ed alle sue finalità istituzionali». Toti Bellone
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